Giulia cercava un passeggino utilizzabile da persone in carrozzina per poter trasportare il proprio bambino nella maniera più confortevole possibile, poiché sul mercato non esiste tutt'ora nulla di soddisfacente.
A tutto il gruppo è piaciuta fin da subito l'idea di lavorare su questo progetto per due motivi: il primo era che ci sembrava una sfida interessante e stimolante nella quale ci saremmo cimentati molto volentieri, come seconda ragione invece ci piaceva molto l'idea di risolvere un problema di molte persone e rendere possibile qualcosa che prima poteva sembrare difficile o infattibile.
Il progetto è nato per consentire a mamme e papà in carrozzina di poter trasportare autonomamente il proprio neonato, sia fuori che dentro casa e nel modo più pratico possibile. Questa è una necessità che fino ad ora non è stata presa sufficientemente in considerazione dal mercato internazionale e soprattutto da quello italiano. Ideando questa culla autoportante abbiamo voluto agevolare le coppie con disabilità nel poter ampliare la famiglia, offrendo loro il mezzo per potersi spostare in tutta libertà!
Inizialmente, per agganciare l’intera struttura alla carrozzina, ispirandoci al telaio di una bicicletta, abbiamo usato degli stem. Poi per crearne lo scheletro abbiamo optato per dei tubi in ferro che, dopo essere stati tagliati, sono stati saldati per formare una struttura a ‘C’. In seguito, per la culla abbiamo scelto un tessuto impermeabile e abbiamo aggiunto un’imbottitura interna per renderla più confortevole. Infine abbiamo passato dell’antiruggine e successivamente della vernice bianca sui tubi.
Lo scheletro in metallo è formato da due bracci di ferro simmetrici uniti all’asse che collega le due ruote della carrozzina. Seguendo questa base, i tubi proseguono in avanti parallelamente al terreno e per poi ruotare verso l’esterno e continuare fino a raggiungere il livello dei piedi di Giulia e rimanendo ad essi laterali. A questo punto la struttura sale lungo perpendicolarmente al terreno. A quest’ultimo si aggancia esternamente la restante parte di tubo verticale e i due pezzi vengono fissati. Infine i tubi rientrano verso il busto rimanendo sempre paralleli al terreeno.
L’iter di realizzazione descritto in seguito si riferisce a un solo lato della struttura. Essendo simmetrici, l’altro lato dovrà essere realizzato in modo speculare al precedente, seguendo gli stessi tagli e angolazioni.
Come primo passo, si tagliano i tubi secondo le seguenti angolazioni riferite alla lunghezza del tubo:
- Un tubo lungo 16 cm con un’estremità di 90°, ovvero taglio parallelo alla sezione circolare, e un’altra di 60°.
- Quattro tubi con un’estremità di 90° e un’altra di 45°, di lunghezza 34, 32, 18 e 40 cm.
Si specifica che le lunghezze dei tubi qui scritte si riferiscono sempre alla lunghezza massima dei tubi dopo il taglio angolato.
Per quanto riguarda la saldatura bisogna seguire il seguente procedimento, prestando attenzione al mantenere perfettamente stabili e fermi i tubi:
- Saldare il tubo di 16 cm (estremità a 60°) con il tubo di 34 cm (estremità non angolata). Essendo i due lati della struttura simmetrici i due tubi con taglio angolato a 60° dovranno essere saldati con i rispettivi tubi da 34 cm specularmente, ovvero finito questo passaggio si avranno i due tubi lunghi 34 cm che andranno uno verso destra ed uno verso sinistra.
- Saldare il tubo di 34 cm (estremità a 45°) con il tubo di 18 cm (estremità a 45).
- Saldare il tubo da 40 cm (estremità a 45°) con il tubo di 32 cm (estremità a 60°).
I tubi di 32 cm si ritroveranno spostati (a destra e a sinistra) rispetto ai sottostanti nella stessa direzione.
Per realizzare gli sganci bisogna praticare un foro passante per i due cilindri più piccoli a 2.5 cm dal centro, posizionarli all’interno della fine dei tubi lunghi 18 cm e saldarli facendo uscire la metà col buco.
È anche qui molto importante fare attenzione alla rotazione: i buchi dovranno essere posizionati in modo che il volantino sia ruotato di 45° verso l’interno, quindi in senso orario per il pezzo di sinistra e viceversa. Infine, bisognerà effettuare un foro passante attraverso il tubo lungo 40 cm a 2.5 cm dal fondo, anche qui i fori dovranno avere un angolo di 45°, in modo da combaciare con quelli interni. In caso di possibili giochi a causa di uno spessore troppo piccolo del tubo interno basterà aggiungere uno spessore, banalmente del nastro adesivo, attorno al cilindro di diametro inferiore facendo attenzione a non coprire i buchi.
Concluso l’assemblaggio, si procede alla verniciatura. Inizialmente si applica una passata uniforme di antiruggine diluita con acquaragia e la si fa asciugare per circa un giorno. In realtà il tempo di asciugatura è relativo, perché bisogna considerare la temperatura dell’ambiente e quanto è stata diluita l’antiruggine. Dopodiché si colora il tutto con una vernice a piacere - noi abbiamo optato per una vernice spray bianca - e in base alla scelta si possono avere diversi tempi di preparazione. Nel nostro caso abbiamo applicato tre strati di prodotto a distanza di qualche minuto l’una dall’altra e abbiamo lasciato riposare il tutto per mezza giornata.
Innanzitutto si disegna il cartamodello, lo si applica sulla tela e si traccia il contorno con un gesso da stoffa; tagliando lungo le linee si avrà così la forma da cucire.
A questo punto si cuce una tasca sulla base della culla, in cui si introdurrà in un secondo momento un pannello semi-rigido in plastica, per dare forma alla culla e fare in modo che questa non si pieghi eccessivamente a causa del peso del neonato.Per unire le pareti laterali e creare dunque una struttura a ‘scatola’, si cuciono con un filo di cotone nero i lati adiacenti utilizzando la macchina da cucire. Successivamente, per avvolgere la tela attorno ai tubi e renderla removibile, abbiamo cucito delle strisce di velcro ad essa.
Finita la struttura esterna in tela, si procede con l’imbottitura e il rivestimento, realizzati in modo da essere rimossi facilmente.Si applica lo stesso cartamodello sulla fodera e si procede in modo analogo a prima, definendo il contorno da tagliare. Questo passaggio viene ripetuto due volte per avere una fodera inferiore e una superiore. Si uniscono insieme queste due parti cucendole lungo il contorno esterno, escluso un lato da cui si infila l’ovatta. Una volta inserita, si cuce l’ultimo lato. Per definire la struttura a cesto si cuciono i lati della base rettangolare.In aggiunta abbiamo creato un cuscinetto con doppia fodera per rendere la culla più comoda e sicura.
Il prototipo finale consiste in una parte metallica, che forma la struttura portante, e una parte riguardante la culla vera e propria.
Lo scheletro in metallo è formato da due bracci di ferro simmetrici uniti, attraverso uno Stem, all’asse che collega le due ruote della carrozzina. Seguendo questa base, i tubi proseguono in avanti lungo l’asse sagittale per 16 cm, per poi ruotare di 30° verso l’esterno e continuare per altri 34 cm fino a raggiungere il livello dei piedi di Giulia e rimanendo ad essi laterali. A questo punto la struttura sale lungo l’asse longitudinale per 23 cm, di cui gli ultimi 5 solamente di tubo interno. A quest’ultimo si aggancia esternamente la restante parte di tubo verticale e i due pezzi vengono fissati tramite un volantino a 2.5 cm dalla fine del tubo interno. In totale la struttura sale per 58 cm arrivando circa all’altezza dello sterno di Giulia. Infine i tubi rientrano di 30 cm verso il busto seguendo l’asse sagittale.
Per quanto riguarda la culla abbiamo cucito la tela resistente in modo da formare una struttura a scatola aperta posizionata subito sopra le gambe di Giulia e agganciata ai tubi tramite delle strisce di velcro cucite sempre sulla tela. L’imbottitura è stata realizzata in modo tale da essere totalmente removibile, con dell’ovatta foderata sia inferiormente che superiormente, e ricopre l’intera superficie della tela